Il progetto si propone di rafforzare i filoni di ricerca dell’area filologico-letteraria e il loro impatto, attraverso:
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la costruzione di archivi bibliografici e biblioteche digitali, in collegamento funzionale con altri archivi o biblioteche; la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio di manoscritti e stampe antiche detenuti dalle istituzioni culturali;
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la creazione di edizioni scientifiche digitali (con annotazione, codifica e presentazione dei documenti con software di visualizzazione);
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la trascrizione di documenti con strumenti digitali per il riconoscimento automatico dei caratteri;
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analisi testuali e stilometriche computer-assistite.
Le attività di potenziamento delle DH nella progettualità dipartimentale contribuiranno alla conservazione e diffusione del patrimonio culturale letterario, permetteranno di interrogare i testi in modo complesso, capillare e interattivo e, avvalendosi della pubblicazione in modalità open-source e open-content, consentiranno diffusione, accessibilità e interoperabilità, rafforzando l’impatto della ricerca dipartimentale.
Team Leaders
Progetti
Il progetto si sviluppa come continuazione dei due progetti Robert Musil redattore del Giornale del Soldato (Soldatenzeitung) dal punto di vista delle digital humanities (02/2017-02/2019) e L’industria al servizio della storiografia. Perfezionamento delle tecnologie OCR per il text mining di documenti storici (06/2017-06/2018).
Al centro di questi progetti, si colloca un problema storiografico di rilevanza primaria per la storia della letteratura austriaca contemporanea: durante la prima guerra mondiale, infatti, molteplici autori (quali Robert Musil, Franz Blei, Egon Ewin Kisch e Albert Paris Gütersloh) collaborarono con riviste di propaganda scrivendo numerosi contributi anonimi.
L’attribuzione di tali contributi potrebbe gettare nuova luce sull’evoluzione delle loro poetiche e sull’origine di alcuni tra i massimi capolavori del modernismo austriaco.
I metodi statistico-computazionali della stilometria offrono gli strumenti più avanzati per realizzare le più complesse attribuzioni autoriali, come confermato da molteplici studi scientifici recenti.
Il progetto si focalizza sulla rivista del fronte Heimat, pubblicata a Vienna durante l’ultima fase della prima guerra mondiale.
Il suo svolgimento si suddivide in quattro fasi: (1) digitalizzazione del corpus della Heimat (34 numeri, pubblicati tra il 7 marzo e il 24 ottobre 1918) tramite tecniche di OCR (riconoscimento ottico dei caratteri) e correzione manuale; (2) creazione di un corpus di riferimento, contenente le opere di sicura attribuzione per gli autori coinvolti nella redazione di Heimat; (3) analisi stilometrica dei testi pubblicati su Heimat, confrontando molteplici approcci e metodologie, al fine di individuare con un significativo margine di sicurezza l’“impronta autoriale” dei presunti autori; (4) confronto tra i risultati ottenuti e le storie e poetiche letterarie del primo novecento austriaco.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
J. Berenike Herrmann
Gerhard Lauer
Contrattisti / Stagisti
da ottobre 2020, 5 mesi
Mariaelisa Dimino
Il progetto ‘Bibliografia digitale dell’Edda di Snorri’ si propone di costituire una risorsa digitale open-access, per organizzare e sistematizzare il materiale bibliografico relativo all’Edda di Snorri Sturluson (1179-1241).
Il testo, di capitale importanza per gli studi nordici, è un trattato di poetica destinato a formare i giovani scaldi.
La tradizione fluida del testo e la natura composita dell’opera per genere, stile e contenuti, ha influenzato la letteratura secondaria.
Il progetto in primo luogo consiste di un database bibliografico annotato, progressivamente aggiornabile dagli utenti; le entrate rimandano ad altre risorse connesse ai record bibliografici; i testi introduttivi sull’opera e sul progetto (anch’essi progressivamente aggiornabili) si propongono quale contributo critico negli studi sull’opera.
Uno degli obiettivi del progetto è fornire, di ogni entrata indicizzata, dati utili per l’interpretazione entro la griglia ermeneutica della storia della ricezione.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Contrattisti / Stagisti
contratto dal 2 novembre 2020, x 3 mesi e mezzo
Camilla Bettinelli
Il Gruppo di Ricerca “BIdialogyca” si propone di digitalizzare, ma soprattutto di analizzare e studiare la trasmissione dei numerosissimi dialoghi scritti in ambito iberico tradotti e pubblicati in Italia nel corso del XVI e del XVII secolo. In tal senso si intende lavorare su un amplio corpus di testi che comprendono sia il periodo di auge, il Cinquecento, sia la fase circoscrivibile grosso modo al Seicento. Come era uso nell’epoca, le traduzioni sono molto spesso delle riscritture delle opere spagnole, interessanti per quanto aggiungono e tolgono all’originale, per lo sforzo di rielaborazione concettuale, stilistica e linguistica che esse consegnano al pubblico italiano.
Lo studio e l’analisi dei dialoghi scritti in ambito iberico e tradotti in italiano, il più possibile interattiva ed open access, consentirà di meglio precisare gli intrecci tra culture e popoli diversi che dialogano ininterrottamente nell’Europa del Cinquecento e del Seicento intorno ai più vari temi (astrologici, politici, morali, scientifici…).
Il progetto rappresenta un’evoluzione assolutamente originale ed innovativa in forte connessione e in dialogo con un importante progetto di ricerca spagnolo: Dialogyca BDDH (Biblioteca Digital de Diálogo http://www.dialogycabddh.es/) e che da anni offre, utilizzando le più moderne tecnologie, il corpus di tutti i dialoghi letterari scritti nelle diverse lingue della Penisola Iberica in prima età moderna.
Il progetto del gruppo prevede la forte ed intensa cooperazione internazionale con il gruppo Dialogyca, diretto da Consolación Baranda Leturio e Ana Vián Herrero dell’Università Complutense di Madrid.
Personale strutturato di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Il progetto CEMP si colloca all’interno di una più ampia attività di ricerca del Centro Skenè. Ricerche interdisciplinari sul teatro (https://skene.dlls.univr.it) dedicata agli studi fontistici, genetici e intertestuali con particolare riguardo alla elaborazione digitale di edizioni di testi rinascimentali inglesi nel quadro della migrazione di testi e modelli del mondo antico nella cultura vernacolare europea.
La ricerca consiste nella raccolta di scritti che rientrano nei generi del paradosso e dei problemi pubblicati in Inghilterra nel sedicesimo e diciassettesimo secolo, attualmente non disponibili online in accesso libero.
Questi testi costituiscono una fondamentale testimonianza dell’episteme dell’epoca, fungendo da cerniera tra diffuse forme del discorso paradossale in generi e testi diversi e nell’ambito del pensiero scettico.
Il progetto prevede la costituzione di un archivio digitale open access che contenga edizioni diplomatiche e modernizzate delle opere selezionate, corredate da apparati critici e note di commento, oltre che da materiale documentale correlato, a sua volta collegato a testi poetici e drammatici del Rinascimento inglese.
Il progetto prevede (1) la costituzione di una biblioteca digitale interrogabile in base alla ricerca di metadati, (2) la pubblicazione di edizioni scientifiche tra loro collegate attraverso relazioni ipertestuali su più livelli fra i vari testimoni di una singola opera e di più opere, (3) la sperimentazione di un OCR per la trascrizione automatica dei testi, con particolare attenzione al riconoscimento del black letter type.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Fabio Ciambella
(La Sapienza Università di Roma)
PO Letteratura inglese
Susan Payne
(già Università di Firenze)
Beatrice Righetti
(Università di Padova)
Nell’ambito del Progetto di Eccellenza del DiLLS, il SSD L-FIL-LET/15 – Filologia Germanica propone un progetto di edizione scientifica digitale della tradizione dell’Alexanderlied (= DAL – Digital Alexanderlied), un poema alto-tedesco medio del filone letterario transnazionale di Alessandro Magno, conservato in tre redazioni (V, B, S).
Il primo obiettivo del progetto è la realizzazione di un prototipo di edizione digitale di V (manoscritto di Vorau) completa di trascrizione diplomatica e normalizzata, con un focus sull’analisi codicologica e paleografica, sull’annotazione testuale-analitica (prosopografica e degli eventi) e linguistica (morfosintattica). Il lavoro servirà da banco di prova sia per la valutazione della tecnologia scelta, sia per la definizione dei criteri editoriali successivamente applicabili al resto della tradizione manoscritta.
Per la visualizzazione verrà utilizzato il software open- source Edition Visualization Technology (EVT, nelle versioni 1.2 e 2), sviluppato per l’edizione di testi germanici medievali e utilizzato in analoghi progetti.
Il software dispone di funzionalità come l’allineamento testo-immagine, la possibilità di visualizzare i diversi livelli di trascrizione, l’analisi del documento attraverso manipolazione e annotazione dell’immagine (es. magnifier e hotspot). EVT è basato sugli standard TEI. Il software è stato e dovrà essere ancora implementato dal team di tecnici del Dipartimento di Eccellenza, i quali, in coordinamento con l’assegnista di ricerca, lo potranno perfezionare e adattare alle specifiche esigenze editoriali.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Nathanael Busch
Raffaele Cioffi
Tiziana Mancinelli
Roberto Rosselli Del Turco
Jakub Simek
Contrattisti / Stagisti
stagista in corso, 06/11/2020-31/01/2021
Vincenzo Farnatale
stagista in corso, 22/10/2020-22/01/2021
Lorenzo Ferroni
stagista in corso, 02/06/2020-01/03/2021
Valeria Galeno
stagista, 02/06/2020-01/09/2020
Lisa Giobelli
stagista, 15-5-2020-11/09/2020
Anna Modena
stagista in corso, 29/04/2020-15/02/2021
Alessia Bitante
stagista, 15/05/2020-11/09/2020
Francesca Zanoni
stagista, 15/05/2020-08/09/2020
Arianna Zanrossi
laureata
Camilla Bettinelli
stagista, 04/03/2019-01/08/2019+ laureata
Ilaria Bologna
laureata
Roberta Montresor
stagista 01/03/2019-01/07/2019 + laureata
Martina Russo
stagista 01/03/2019-01/07/2019 + laureata
Caterina Zanovello
Ispirandosi al lavoro svolto negli anni Novanta da Enea Balmas e dal Gruppo di studio sul Cinquecento francese (http://www.cinquecentofrancese.it) per gli esemplari cinquecenteschi e seicenteschi delle opere di Pierre de Ronsard (tali ricerche sono confluite nei volumi Edizioni cinquecentesche di Pierre de Ronsard nelle biblioteche italiane, Fasano, Schena, 1993, e Edizioni seicentesche di Pierre de Ronsard nelle Biblioteche italiane, Fasano, Schena, 1996), il progetto DUBI (Du Bellay et l’Italie) intende censire gli esemplari delle edizioni originali delle opere dei Du Bellay (Joachim, Jean, Martin, Guillaume) conservati nelle biblioteche italiane.
Oggetto di interesse sono quindi i membri di una famiglia di poeti, storici, uomini d’armi e uomini di Chiesa che non soltanto figura fra le più in vista e fra le più potenti nella Francia di Francesco I e di Enrico II, ma che si contraddistingue per i suoi frequenti e intensi legami con l’Italia.
L’attività di ricerca, che si avvale della collaborazione di specialisti di letteratura francese del Cinquecento e di storia del libro attivi in tutta Italia, ha come obiettivo la costituzione della banca dati DUBI, che sarà ospitata sulla piattaforma dedicata alle banche dati del Progetto di eccellenza del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere. Il progetto DUBOE, ispirandosi al Progetto MONLOE, Montaigne à l’œuvre (https://montaigne.univ-tours.fr), e ad altre biblioteche mira alla ricostruzione della biblioteca digitale di Joachim du Bellay attraverso i libri da lui posseduti e da lui letti e utilizzati nelle sue opere.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
PO
Anna Bettoni
(University of Padua)
DOTTORE DI RICERCA E PROFESSORE A CONTRATTO
MONICA BOCCHETTA
(Università di Macerata)
Ass.
Maurizio Busca
(University of Piemonte Orientale)
PA
Magda Campanini
(Ca’ Foscari University of Venice)
PO
Concetta Cavallini
(University of Bari)
PA
Bruna Conconi
(University of Bologna)
PO
Richard Cooper
(University of Oxford)
RICERCATORE RTDB
PAOLA CONSENTINO
(Università di Torino)
dottore di ricerca e assegnista
Francesca Dainese
(Università di Padova)
PA
Giovanna Devincenzo
(University of Bari)
Ass.
Filippo Fassina
(University of Piemonte Orientale)
PO
Véronique Ferrer
(University of Paris-Nanterre)
borsista Ist. Filosofico di Napoli e dottore di ricerca Paris Sorbonne
Matteo Leta
dottore di ricerca e docente a contratto
Fabio Libasci
(University of Bologna and University of Modena and Reggio Emilia)
dottoranda
Letizia Mafale
(Università di Milano)
Ass.
Valentina Manca
(Roma Tre University)
Ass.
Paola Martinuzzi
(Ca’ Foscari, University of Venice)
PO
Michele Mastroianni
(University of "Piemonte Orientale”)
DOTTORE DI RICERCA
MONIA MEZZETTI
(Università di Bergamo)
PO
Olivier Millet
(Paris-Sorbonne University)
PA
Mariangela Miotti
(University of Perugia)
PO
Loris Petris
(University of Neuchâtel)
DOTTORE DI RICERCA, PROFESSORE A CONTRATTO
LAURA ANTONELLA PIRAS
(Università di Sassari)
PA
Carmen Saggiomo
(Un. della Campania, L. Vanvitelli)
dottore di ricerca, RICERCATORE RTDB, segretario e webmaster del Gruppo di studio sul Cinquecento
Daniele Speziari
(Università di Ferrara)
PO
George Hugo Tucker
(University of Reading)
ASS.
Alessandro Turbil
(Università di Torino)
PA
Vittorio Fortunati
(Università di Pavia)
Contrattisti / Stagisti
stagista
Sonia Garozzo
stagista
Carlotta Gentilin
stagista
Sonia Solfrini
Il progetto prevede l’indicizzazione, finalizzata in seguito a una banca dati, di un importante giornale femminile francese dell’Ottocento, La Gazette des femmes. Journal poétique, littéraire, artistique, judiciaire et religieux… [1841-1847], conservata alla Bibliothèque nationale de France, mai digitalizzata e che presenta indici solo in pochi numeri. Il periodico, di ambito moderato, è molto interessante per quanto riguarda questioni come l’identità, il ruolo e la produzione letteraria e artistica femminili, in un periodo che dai primi movimenti “femministi” degli anni ‘30 porta fino alla vigilia della Rivoluzione del 1848, e allea articoli di storia delle donne e di cultura generale a interessanti testimonianze sulla vita culturale contemporanea. La banca dati dovrebbe consentire un’interrogazione per data, titoli, temi, autori, ed eventualmente l’accesso a schede bio-bibliografiche costantemente aggiornate.
Personale strutturato di Ateneo
Contrattisti / Stagisti
Valentina Ponzetto
(Université de Lausanne)
Il progetto si propone di mettere alla prova il concetto di “stile tardo” tramite gli strumenti computazionali dell’analisi stilometrica.
A partire dalla celebre teorizzazione di Edward Said (2006), lo “stile tardo” è stato al centro di un’accesa discussione critica, che ha portato molteplici studiosi fino a negarne l’esistenza stessa (McMullan e Smiles 2016).
Di fronte all’assenza di un criterio univoco per l’individuazione delle caratteristiche stilistiche che distinguono la produzione tarda degli autori, la stilometria (ambito di ricerca che si propone di “misurare” lo stile autoriale tramite approcci statistici) fornisce un supporto oggettivo per l’analisi.
Il progetto si suddivide in quattro fasi: (1) documentazione critico-bibliografica sul concetto di “stile tardo”; (2) creazione di un corpus rappresentativo per la letteratura tedesca moderna e contemporanea; (3) analisi del corpus tramite le metodologie della stilometria; (4) verifica (ed eventuale riformulazione) della teoria dello “stile tardo” attraverso i risultati dell’analisi.
I primi risultati (focalizzati su tre paradigmatici casi di studio: Goethe, Musil e Kafka) sono già in corso di diffusione tramite pubblicazioni e presentazioni in conferenze (EADH2018: https://eadh2018.exordo.com/programme/presentation/2; DHASA 2019: http://dh2019.digitalhumanities.org.za/schedule/).
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Internet e la digitalizzazione dei testi non hanno cambiato solo il nostro modo di leggere i testi letterari (su ebook, kindle, smartphones ecc.) ma anche i nostri modi di acquistare e valutare i libri.
Mentre in passato erano soprattutto le recensioni di giornalisti e critici letterari a orientare le scelte dei lettori, oggi proliferano migliaia di recensioni di lettori non-professionisti sulle piattaforme di social reading (come Goodreads e aNobii) e sui siti che vendono libri.
Il presente progetto si propone, innanzi tutto, di attualizzare il tradizionale concetto di “recensione”, che era stato proposto dalla critica letteraria e dalla linguistica dei linguaggi specialistici prima dell’avvento di internet, alla luce di questa rivoluzione digitale.
Attraverso l’uso di analisi computazionali su corpora digitalizzati di diversi tipi di recensioni, ovvero di critici letterari (1), di giornalisti (2), e di lettori non-professionisti (3), si propone di individuare l’impronta stilistica di questi tre tipi di lettore.
L’obiettivo finale di questo progetto, che si colloca al confine fra teoria della letteratura, linguistica e Digital Humanities, è di elaborare un algoritmo in grado di distinguere automaticamente fra questi tre tipi di recensioni.
I primi risultati (focalizzati sulla piattaforma aNobii, il giornale Il Sole 24 Ore e le riviste OBLIO, Between e Osservatorio Critico della Germanistica) sono già in corso di diffusione tramite presentazioni in conferenze (AIUCD2019: http://aiucd2019.uniud.it/programme/; Digital Stylistics in Romance Studies and Beyond, Würzburg, 2019: https://cligs.hypotheses.org/digital-stylistics-in-romance-studies-and-beyond/conference-program; DH2019: https://dh2019.adho.org/event-pilot/).
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Contrattisti / Stagisti
da ottobre 2020, 5 mesi
Mariaelisa Dimino
The project aims at investigating the relationship between spatial pattern and textual meaning in English novels. In order to do so, the project conjugates digital mapping and psychogeography to reflect upon the place engagement and interaction fostered by the narratives and creates related maps. The maps emerge as cultural and dynamic products and bring to light what usually remains on the background of the narratives, thus demonstrating the psychological resonances of specific settings in terms of effects on characters and readers and vice versa. More specifically, the project will deal with cultural and legal issues which enter the London scene in a selection of novels, and will also include imaginative texts.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Joan Alfred Noll Obiol
(Universitat Jaume I, Castellò)
Fellow at ELO- Electronic Literature Organisation
Roberta Iadevaia
laureata LM 38, Lingue per la comunicazione turistica e commerciale, 01.04.2020-30.06.2021
Valeria Destro
(Università di Verona)
laureanda LM 37 Comparative European and Non European Languages and Literatures 01.04.2020-30.04.2021
Tullia Mantella
(Università di Verona)
Contrattisti / Stagisti
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista 29/10/2020-29/03/2021, 30/03/2021-oggi: collaboratore
Anmol Deep Singh
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista in corso 06/11/2020 – 03/05/2021
Jacopo Armini
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista in corso 01/03/2021- 19/04/2021
Ester Perin
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista in corso
Letizia Pacato
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista in corso
Annalisa Duffini
Corso di Laurea Lingue e Culture per l’Editoria, stagista in corso 18/01/2021-19/04/2021
Elena Barattin
Il Progetto Mambrino ha come oggetto di ricerca un vasto corpus di romanzi italiani pubblicati nel Cinquecento come traduzioni, continuazioni e imitazioni del romanzo cavalleresco spagnolo.
La natura di questi testi (molto estesi, complessi nel loro intreccio narrativo, organizzati in cicli e connessi ai modelli spagnoli su più piani) rende proficuo il ricorso alle tecniche di ricerca e di edizione scientifica sviluppate all’interno di varie discipline dell’informatica umanistica.
Nell’area “Patrimonio letterario-filologico e Digital Humanities” del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere il Progetto Mambrino è impegnato su tre linee di ricerca, strettamente connesse tra loro e interdipendenti: la Optical Character Recognition (OCR), le Edizioni Scientifiche Digitali (DSE), gli Archivi e Biblioteche Digitali.
La prima linea (OCR) mira alla creazione di un modello OCR utile in primis alla trascrizione automatica del corpus, affidabile e potenzialmente espandibile a tutti i testi stampati con lo stesso set di caratteri corsivi che derivano da quelli creati da Aldo Manuzio.
La seconda linea (DSE) ha l’obiettivo di allestire l’edizione scientifica digitale del corpus con la creazione di un ipertesto strutturato su molteplici livelli.
La terza linea, infine, mira alla creazione di una biblioteca digitale del corpus, che riunisca le singole DSE integrandole con dati paratestuali di eterogenea natura e permettendone differenti tipi di visualizzazione e interrogazione.
Personale strutturato di Ateneo
Ricercatori non strutturati di Ateneo
Collaboratori di altri atenei
Juan Manuel Cacho Blecua
(Universidad de Zaragoza)
José Manuel Lucía Megías
(Universidad Complutense de Madrid)
Karla Xiomara Luna Mariscal
(El Colegio de México)
Contrattisti / Stagisti
11/2020 - 2/2021
Jacopo Galavotti
1-3/2020
Gabriele Galli
12/2019-1/2020
Sara Giovine
3-5/2019
Flavia Palma
Martina Abeni
Anastasia Agostini
Sara Arrigoni
Sara Boscarello
Valeria Botticchio
Beatrice Bucci
Alice Crescini
Martina Gasparini
Luigi Longo
Nicolas Mantovani
Letizia Marchini
Margherita Menegardo
Giulia Mirto
Giorgia Noli
Nicola Olivieri
Maria Teresa Rubini
Sara Sagrario Pasantes
Edisnaida Spahiu
Nadine Verzini
Cristina Viera
Maddalena Zanet
Rebecca Guolo
Amedeo Onnis
Andrea Donatini
Greta Tavares Holanda
Giuditta Buzzoni
Margherita Battaglia
TRISDE51 prevede l’edizione scientifica digitale delle illustrazioni del Cgm 51, il testimone più antico del ‘Tristan’ di Gottfried von Straßburg.
Come in una graphic novel, il testo è integrato da illustrazioni a tutta pagina, arricchite di iscrizioni stratificate, aggiunte da mani diverse nel corso del tempo.
L’approccio editoriale tradizionale non è adatto a rappresentare la natura multimodale del documento, mentre il modello digitale può fornire risposte adeguate alla rappresentazione critica della sua complessità.
Il workflow prevede innanzitutto uno studio codicologico-paleografico del manoscritto, anche mediante tecnologie di analisi quali multispectral imaging.
Le illustrazioni e le didascalie saranno classificate secondo una grammatica concordata e messe in relazione con i testi per analogia o difformità.
Categorie della critica testuale verranno applicate alle parti visuali, per classificare varianti o errori.
Testi e immagini (annotati secondo gli standard XML/TEI) saranno editati in modo integrato, affinché l’utente possa agevolmente visualizzarne le relazioni.
Ciò richiederà la creazione di un software di visualizzazione che possa integrare le immagini IIIF attualmente disponibili nel catalogo della biblioteca (al link https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=suche_sim&bandnummer=bsb00088332&pimage=00001&einzelsegmentsuche=1&einzelsegment=&l=de) e una trascrizione in formato TEI. TRISDE51 riunisce studiosi di filologia, manuscript studies e DH. Il documento rappresenta un caso notevole per la ricerca sul trattamento digitale di oggetti multimodali.
La fase pilota di TRISDE51 è stata lanciata durante un corso universitario (‘Introduzione alla Filologia Germanica’, LT in Lingue e culture per l’Editoria, UniVr 2016-17), come banco di prova per la cooperazione accademica.
Il gruppo-classe è stato coinvolto nell’intero workflow ed educato a considerare l’approccio umanistico-digitale al patrimonio culturale come un modo completamente nuovo di diffondere e interpretare gli oggetti culturali.
TRISDE51 si sviluppa lungo tutto l’arco di realizzazione del Progetto di Eccellenza e beneficia inoltre di un assegno di ricerca dipartimentale (7/2018-6/2019, vincitrice: Dott.ssa Anna Cappellotto) e di un finanziamento dell’Università di Verona vinto su base selettiva (Bando Ricerca di Base 2017) di € 53.814,33 (run-time: 9/2019-8/2021).